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A Giulio Lupo, mio nipote

A Giulio Lupo, mio nipote

Credi in te stesso, a cominciare dalle percezioni degli occhi, della pancia e delle dita. Lascia perdere il cuore, di norma il cuore mente, specie se l’hai dato in comodato o a parlare non è il tuo.

Non credere a chi ti dice che per una porta che si chiude se ne apre un’altra. Di solito, le porte chiuse tornano a aprirsi, perché così funzionano le porte. Can che abbaia non morde non sempre è vero, vero è che se abbaia di certo non dorme. Fa attenzione a quel che ti dicono le donne, ai loro sì e ai loro no, perché spesso sì significa no e viceversa, ma più spesso ancora sia il sì sia il no significano né sì né no. Abbi cura dei tuoi denti e delle unghie. Senza capelli si può persino vivere meglio, senza denti il torrone o te lo succhi o te lo scordi. Senza unghie, non potrai mangiartele. Senza unghie o vai in giro sempre armato di coltello o non riuscirai a aprire una dannata confezione che è una, non importa se dentro ci sono tre cioccolatini, quattro batterie oppure un farmaco salvavita.

Cerca l’equilibrio, e ogni volta che l’avrai trovato buttalo al vento. Ogni cosa nuova e buona nasce dal caos che l’ha preceduta. Come avrai capito, non siamo tavoli ma uomini. Abbiamo due sole gambe, e l’equilibrio è precisamente quella cosa che troviamo tra un passo e l’altro. Tra un passo e l’altro cerca di non cadere. Non credere a chi ti dice che l’importante è rialzarsi. Importante sarà rialzarsi, ma l’importante per antonomasia è evitare di cadere, soprattutto in moto, mezzo meccanico dotato di anima che ci accomuna nell’amore. Se non sai cosa significa antonomasia, non chiederlo a nessuno. Prendi un dizionario e cerca il termine finché non l’avrai trovato. Per aiutarti a memorizzarlo lo puoi scrivere. Se non hai con te una penna lecca i caratteri in grassetto in tre o quattro diversi dizionari. Poi buttali al vento come l’equilibrio, e di antonomasia fattene un’idea tua, perché è così che funzionano i linguaggi che non servono a comunicare bensì a esprimersi. A comunicare son buone anche le scimmie. A meno che tu ti voglia ritrovare conciato come questo nonno per il quale l’unica vita che vale la pena di vivere è la vita scritta, lascia perdere la letteratura. Suona, piuttosto, uno strumento. Dipingi, danza, viaggia moltissimo, soprattutto con la testa mentre guidi la moto. Se ti ritrovi in piega spalla a terra e all’improvviso vedi il brecciolino a metà curva, per cambiare traiettoria e mantenerti in equilibrio muovi leggermente le dita come ti predisponessi a suonare il pianoforte, soprattutto affidati ai tuoi mignoli che sono strumenti di compensazione potentissimi. La devi sentire, la tua moto, è più intelligente dell’uomo che la guida in preda al panico. Lascia perdere dio, i dii e pure gli dei, tutte fregnacce con cui uomini indegni di questo nome hanno giustificato le più oscene atrocità inseminando bambini di colpe e di paure inesistenti. L’uomo nero, quello vero, è il prete, guarda come si veste. Guarda gli alberi e ascoltali con le dita che sono antenne fatte apposta per sintonizzarsi con rami e nervature e brecciolino sulla strada. Occupati di te stesso e delle persone a te vicine, questa è già una religione senza nome. Ma non fidarti di quello che ti dico, le tue proprie verità te le devi trovare da solo perché sei solo, ficcatelo in testa. Non chiedere l’approvazione di nessuno – è così che gli altri ci schiavizzano. Se avrai la tua, di approvazione, sarai un uomo evoluto, sarai libero. In te, come in qualsiasi umano, sono potenzialità che nemmeno immagini, che nemmeno immaginavo, perché dalla nascita veniamo cresciuti come schiavi e i più, schiavi, per paura preferiscono restare. Sperimenta il potere dell’immaginazione, ma da me non aspettarti fiabe a lieto fine. Ti racconterò solo fiabe senza fine. Una fiaba che finisce con E vissero felici e contenti non è una fiaba per bambini ma una truffa, un attentato alla loro integrità. Al senso della verità che nei bambini è innato. Ridi più che puoi e assumiti la responsabilità delle tue scelte. Porta avanti i tuoi sogni strenuamente, e lascia perdere gli incubi altrui. Questa è la ragione per cui ti sono lontano fisicamente. Perché sono un uomo piuttosto libero innamorato dei suoi sogni. Liberati dei condizionamenti che riceverai, incluso questo. Trova la tua ghianda e nutriti di quella. Accresci le tue abilità. Abbraccia i tuoi demoni e nutrili come cuccioli, crescendo saranno i più audaci tuoi alleati. Abbandona tutte le tradizioni che tradiscono te stesso. Attenta pure alla mia vita se la cosa ti porta un qualche beneficio, ma non attentare alla lingua in cui sto scrivendo. La mia morte anche violenta sarebbe un evento naturale della vita, un tuo Se avrei un delitto contro il patrimonio dei patrimoni dell’umanità, a meno che tu dica Non so se avrei la forza di… Questa è un’eccezione che, come tale, non conferma la regola, ma la nega. Ricorda: l’eccezione è la regola che afferma implicitamente l’esistenza di un’altra regola di più ampia portata ma non sempre. La pronuncia della lingua inglese ne costituisce evidenza conclamata.

Ti diranno di non pisciare controvento e lo farai comunque, perché per tua sorte, come tua madre e come tuo padre e come le madri e i padri di tua madre e di tuo padre e come tutti i tuoi progenitori seguendo il filo delle generazioni dalle quali sei disceso, appartieni all’unica specie, che a bilioni popolano la terra, che sa che non bisogna pisciare controvento, eppure non smette mai di farlo, letteralmente e metaforicamente: piscia o non piscia, guarda come abbiamo conciato questo mondo, casa nostra.

Rileggi questa roba il giorno in cui compirai sessantatré anni. Non vedo l’ora di raccontarti prima di allora una fiaba senza fine.

Giulio, tuo nonno

 

Lamai, Samui, Th, luglio 2018-gennaio 2019

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