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Cranio Giallo

Cranio Giallo

Sempre pervasa da questa sensazione, raggiunse il Crocodile, tirò dritto e andò a sedersi in riva al mare.
Non faceva né caldo né freddo e le stelle baluginavano, e il mare ai suoi piedi era immoto e nero e in definitiva morto come una sterminata distesa di bitume.
Stette lì per un po’, a fissare il buio.

Poi vide una sottile linea gialla disegnarsi sull’ orlo dell’orizzonte. Una riga netta, pulita. Un discrimine. Un colpo di rasoio inferto all’ attaccatura tra cielo e mare.
Come se la pelle dell’uno oppure dell’altro venisse lacerata longitudinalmente, e una qualche membrana gialla retrostante si facesse largo proprio in mezzo.

La fenditura divenne più spessa e più gialla.
Come se il cielo nero con le sue stelline bianche venisse scalpato un po’ alla volta, e un po’ alla volta il cranio giallo del firmamento venisse alla luce.

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