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Fakes – Falsi d’autore by Giulio D.M. Ranzanici

Fakes – Falsi d’autore by Giulio D.M. Ranzanici

Tempo fa mi sono divertito a pubblicare su facebook imitazioni di autori celebri, create da me. In sostanza facevo il contrario di ciò che normalmente si fa sui social: anziché postare frasi altrui sottoscrivendole a nome mio, postavo frasi mie sottoscrivendole a nome altrui. Fu un successo. Il potere della firma rinomata, come dire, del logo, l’ebbe vinta su tutto, a cominciare dalla capacità di giudizio dei lettori. Ricordo benissimo un “genio” elargito al falso Márquez, cioè a me. Risi fino alla lacrime insieme a un amico, l’unico che era al corrente della mia burla letteraria. Eccovi alcuni di quei fakes.

Allora Zaharatustra si levò in piedi e carezzando il leone che piangeva al suo fianco mostrò il serpente alla folla e disse: “Un nuovo mondo attende la vecchia umanità. Dio è morto e il Risvegliato è nato, non in una stalla, ma sopra una stella danzante perché tutti danzino con Lui. La saggezza di un tempo non è che dabbenaggine, la nuova saggezza è la follia degli spiriti liberi, coloro che hanno spezzato le catene della religione e della morale, dello stato e dei governi. In verità vi dico che c’è più verità negli occhi di questo serpente che nel cuore di ciascuno di voi. Preparatevi dunque, perché il vecchio mondo sta per essere spazzato via, e già si ode il vagito del nuovo mondo attraversare i campi di grano.”.
Friedrich Nietzsche, Così parlò Zaharatustra

Non leggeva quasi nulla. Aveva acquistato, nel corso della sua vita, due o tre libri, dei quali aveva letto soltanto le primissime pagine. Poi li aveva abbandonati in giro per casa, e quei libri erano divenuti parte della mobilia, come vecchi ninnoli polverosi. Quando le capitavano davanti, nemmeno li vedeva.
Il suo istinto animale le diceva che meno avesse letto meno sarebbe diventata intelligente, e meno fosse diventata intelligente più sarebbe stata felice. Non sapeva, allora, che questo ragionamento presuppone di per sé la luce dell’intelligenza.
Gabriel García Márquez, Racconti

Quando, percorrendo di buon passo il Ponte di Rialto, il sole, che finalmente si era deciso a bucare le nuvole che per tutto il mattino avevano acceso il cielo del lucore di uno specchio concavo nel quale si riflettevano, come ombre in un miraggio, le cupole di Venezia, la mamma, che non mi aveva accompagnato nella mia passeggiata mattutina per rimanere a letto poiché aveva “un gran mal di testa”, si affacciava alla trifora del palazzo di porfido e diaspro, ora trasformato nell’albergo nel quale avevamo preso dimora, i suoi capelli appena ravvivati dal tocco composto delle dita, via via che rifrangevano la luce che scendeva dall’alto come un pulviscolo d’oro sul mantello di una santa e si imbevevano dello sfavillio dell’acqua turchese del canale che risaliva fino a essi come per effetto di un rimbalzo ottico, mi colpivano con un moto dell’animo cosi vibratile e tenero, colmo, etereo e naturale che nel cuore sentivo che, mai, per nessuna creatura al mondo, avrei potuto provare l’amore che nutrivo per lei.
Marcel Proust, La Recherche.

Il Grande Tao non consola nemmeno con le carezze degli Dei che ha creato.
Esso tratta Dei, uomini e donne come fantocci di pezza.
Non serve pregare il Grande Tao.
Esso oscuramente conosce il suo compito:
macinare ogni cosa nei venti del tempo.
Il Grande Tao, l’impronunciabile, sa come consolare l’uomo saggio:
niente resta com’era sotto la volta del cielo.
Lao-Tze, Tao The Cing

Se la tua gamba destra è zoppa, credi che se ti metterai a zoppicare anche con la sinistra, sembrerai normale?
La normalità non è un concetto assoluto, la normalità semplicemente non esiste. Se vuoi essere felice, devi smettere di sembrare normale. Devi smettere di sembrare, devi soltanto essere. Un fiore di loto non si sogna neanche di voler essere una rosa, è bello com’è. E allora perché tu ti ostini a voler somigliare a qualcun altro?
Sii te stesso: questa è l’essenza della meditazione. Non si medita per diventare, si medita per essere, si medita e si è. Voler diventare significa odiarsi. Meditare significa amarsi. La meditazione è amore.
Osho, La meditazione è la piuma dell’essere

È un mondo allarmante quello in cui i buoni vengono fatti passare per stupidi.
John Steinbeck, Furore

 

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