fbpx

Nottambulo o sonnambulo ?

Nottambulo o sonnambulo ?

Due giorni dopo il pestaggio, ripresi la scuola. Avevo ancora due borse violacee sotto gli occhi, e sul naso avevo una garza fissata con del cerotto. La maestra volle sapere cosa mi era successo. Dissi che ero caduto dal fienile. La risposta, corroborata dal precedente di zio Lino, l’avevo preparata il giorno prima e mi era sembrata inoppugnabile.
Avete un fienile sopra l’osteria?
I compagni ridacchiarono. Mi guardai le mani in cerca di una soluzione.
Non proprio un fienile.
Cosa allora?
Posso andare in bagno?
Dopo che avrai risposto alla mia domanda. Cosa c’è sopra l’osteria di tuo padre che somiglia a un fienile?
Avevo il cervello bloccato, non riuscivo a pensare. Il cosino là sotto insisteva a farsi sentire come mi scappasse la pipì. Infilai una mano nei calzoni, afferrai la sua piccola punta nervosa e strinsi forte.
Allora, Rino. Ti sei addormentato con gli occhi aperti?
Signora, dissi. Credevo fosse un fienile. Invece era la camera da letto. Giravo per la stanza convinto di essere in un fienile, così quando mi sono tuffato al posto del fieno ho trovato il pavimento.
I compagni ridacchiarono di nuovo.
Mamma dice che certe notti mi alzo e cammino nel sonno, dice che è una specie di malattia: sono un nottambulo.
Sonnambulo, mi corresse la maestra. Mi guardava con occhi attenti e sorrideva impercettibilmente, con condiscendenza.
Mamma dice che a volte vado in giro per la stanza nel cuore della notte, che ci sia o che non ci sia la luna. Dice che vado in giro completamente addormentato e intanto tengo gli occhi aperti e mi succhio il pollice, ma solo quando c’è la luna piena. Dice che le metto un po’ paura, ma quando crescerò passerà tutto, dice.
Mi guardai attorno nascondendo sotto un’espressione affranta il mio senso di trionfo. Grazie alla dovizia di particolari, la mia menzogna aveva sortito l’effetto desiderato. I compagni mi fissavano con occhi pieni di ammirazione. E che diamine, non era da tutti essere un nottambulo o sonnambulo o come diavolo si chiamava quello strano disturbo di cui avevo appreso la sintomatologia scorrendo La settimana enigmistica, la lettura preferita di mamma dopo la bibbia.

Aggiungi commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *