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Giulio Ranzanici

Più che un megalomane sono un presuntuoso
che ha l’onestà di dirselo e
l’umiltà di ammetterlo.

Curriculum Vitarum

Non poteva andare altrimenti: in vita mia ne ho fatte di ogni.
Il cielo o chi per lui mi ha dato molte vite, tante che ne ho scordato il
numero ma vi assicuro tutte vissute in questa vita. Mi ha anche elargito
diverse personalità, alla maggior parte delle quali per divertimento ho dato
un nome. L’ironia della sorte mi ha fatto sano di mente anziché pazzo, come
si converrebbe a chi si ritrova un mazzo di tarocchi al posto dell’identità.
Ho impiegato moltissimi anni per conoscere amare e usare correttamente
questo mazzo e oggi più che completo posso dirmi universale. Sono un
passe-partout per entrare e uscire da chiunque, me stesso incluso. Posso
capire tutti e essere tutti, il che come scrittore ha i suoi vantaggi.
Quando riesco a non odiarla, l’umanità mi commuove perché è fatta
soprattutto di persone inconsapevoli e feroci. Feroci in quanto inconsapevoli.
In questo concordo con Socrate e Platone.
Sono il fondatore del Pornoromanticismo nonché del Postpostmodernismo,
movimento che si distingue dal Postmodernismo perché non considera la
scissione una nevrosi, ma un dono del cielo. Il Postpostmodernista
comprende e ama le sue contraddizioni. Il Postpostmodernista è allegro e
anche troppo, umano e neanche troppo.

La New Age mi fa cagare, tranne che dal punto di vista finanziario perché ho sempre rispetto per i business truffaldini incruenti e redditizi.
Il me spirituale crede che amare se stessi voglia dire mangiare con uguale piacere i frutti del dio e i frutti del satana che dimorano in noi.
Crede che amare il bene e il male con lo stesso trasporto sia la chiave della serenità nonché, se vi piace volare, la pietra miliare di una religione individuale, non bigotta, orientale e occidentale insieme, una specie di taoismo cristiano senza croci e senza dei, senza mele né pere né serpenti.
E per carità, senza il simbolo del tao tatuato sulla spalla.
Così la pensa oggi, domani non so, il mio spirito è un mutante come me.

Politicamente ho le idee chiare: non sono né di centro né di destra né di sinistra, sono di sopra e qualche volta di sotto.

Affettivamente sono un professionista, non mescolo mai l’amore con i sentimenti.
Sessualmente non sono gay, lo prendo in culo solo dalle donne e non solo metaforicamente.
Sono un mago: vedo quello che vedo e quasi sempre senza guardare perché sono un pessimo osservatore, il che ovviamente non è vero: osservo ogni cosa con occhi da civetta sbigottita.
So scrivere di qualsiasi cosa in qualsiasi modo: Onde Rosse ne è la prova.

Questo è il più bel curriculum che il me lettore abbia mai letto. Fossi un datore di lavoro mi assumerei subito.
Più che un megalomane sono un presuntuoso che ha l’onestà di dirselo e l’umiltà di ammetterlo.
Non saprei dire se questo o il prossimo millennio siano in grado di comprendermi.
So che un giorno questa pagina verrà letta e commentata nelle scuole.
Ne sono talmente certo che so anche ridere insieme a quelli che oggi ridono di me.

Roma, 7 gennaio 1999

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