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Quando penso a Samui

Quando penso a Samui

Quando penso a Samui più ancora che vedere questo che è proprio quello che si vede a Samui, vedo questo che appartiene alla mia testa quando penso a Samui.

Così nera si stagliava nella luce da sembrare l’ombra cinese di se stessa, e quel simulacro d’ombra in carne e ossa era generato dal sole in persona, a quell’ora a picco su quello spicchio di mondo, scabro e sabbioso, dove la ragazza si prodigava in smancerie a beneficio di un vecchio farang bianco e magro e coricato in posizione ortogonale rispetto a lei, la testa canuta posata sulle sue cosce anch’esse quasi nere da baciare lì dov’erano. 

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