Eccovi un assaggio di Fate l’amore e anche la guerra, dalla prima estate disponibile su Amazon sia in cartaceo sia in e-book.
Il perdente trova sempre una scusa, il vincente trova sempre una strada, il genio trova sempre una battuta.
Non è vero che nella vita si cresce: invecchiando, quando va bene, alla vita ci si abitua, e di regola si ingrassa.
Dico a me stesso che scrivere mi piace. Bugiardo. Scrivo per dolore da oltra la soglia del dolore. Se così non fosse, mi limiterei a vivere.
L’osservazione degli umani mostra limpidamente che quanti si dichiarano felici o sono idioti o mentono o entrambe le cose. I cosiddetti innamorati si direbbero una specie in bilico tra le tre sopra menzionate.
Dietro ogni faccia si nasconde una maschera e dietro ogni maschera c’è un’altra faccia e dietro ogni dietro dovrebbe esserci il cranio o un’altra faccia di culo.
L’energia vibrante che si respira in un’isola del Sud non si origina dall’oceano che la circonda, ma nelle profondità della terra emersa, talmente esuberante da resistere agli assalti delle onde, al sale, al sole e ai tifoni tropicali, capace di trasmutarli in elementi utili alla vita. Allo stesso modo, la nostra forza più tenace non si trova nell’ambiente circostante e nemmeno sulla pelle, nella carne e nelle ossa, ma vive e cresce nell’abisso di noi stessi.
E a me che tra le tante disgrazie della vita è capitata anche quella di sentirmi dire ti amo non dalla prima venuta dell’ultima ora in vena di bugie zuccherine che fanno tanto bene al cuore, ma persino dalle compagne di una vita o meglio dalla compagne di quello spicchio di tempo che quando ti dicono ti amo tu pensi sia la vita, ma a ripensarci adesso che sono incanutito e in canottiera e sveglio e contumace al processo dell’amore di coppia, ammetto che nemmeno per un attimo ci ho creduto a quei ti amo se non con lo slancio del bambino malfidente in attesa dell’arrivo di Babbo Natale quando ormai sa benissimo che Babbo Natale è il babbo e il natale è niente, e questa non è un’assoluzione ma una presa di coscienza che più che prendermi mi abbraccia, e ciò che il mondo che dice di conoscermi dovrebbe invidiarmi non sono le filze di ti amo ricevuti né i quattro soldi che mi sono capitati né la bella vita che sembra che io faccia, ma la mia ricchezza interiore, l’opulenza di un cervello che basta e avanza a se stesso, chiuso in una scatola e chiuso in una stanza mentre il mondo intero, l’universo inflazionario si agita in me, danza, direbbero gli indiani ma io non sono indiano al massimo lo faccio, e non mi annoio mai, e non mi perdo mai, e se mi perdo mi ritrovo sempre puntuale agli appuntamenti che mi do, nella mia testa, e di una cosa sola anzi di due sono stufo, e mi annoiano mortalmente: sentirti dire ti amo e sentirti fare le prediche al mondo siano pure prediche laiche, perché il mondo che abbiamo sotto i piedi lo stiamo calpestando noi, lo calpesti tu e non un’altra, quindi falla finita con i tuoi ti amo e con l’indignazione perché il mondo è in guerra o è fascio o razzista o avvelenato, falla finita e affidati se non a me a Ermete Trismegisto: prendi tutto e godi di tutto! Meglio ancora, chiuditi in una stanza e conversa con te stessa. Meglio del meglio ancora: taci, signorina, taci!
Probabile che farò la fine di Achille Cavellini. Un eccentrico, un pazzo, un idiota quand’era vivo – oggi che è morto fiore all’occhiello delle variopinte amministrazioni civiche, piatto forte da masticare nei giornaletti di provincia e nei salotti bene sempre di provincia. Nonché occasione di lustro per i suoi stessi discendenti.
Nessuna presunzione, ma consapevolezza che mi viene dal mestiere di lettore. Sì, so persino leggermi, so capire quanto valgo. Ringrazio il cielo che mia figlia e quattro gatti ben dotati lo sanno a loro volta.
Gli strumenti in assoluto più potenti per l’evoluzione spirituale non sono i santini in paradiso ma i propri demoni nel culo.
Fate l’amore e anche la guerra © 2019 by Giulio D.M. Ranzanici – All Rights Reserved
1 Comment
Wow
Aggiungi commento